Falso in bilancio: cos’è e cosa comporta

Il falso in bilancio è un reato che si manifesta quando si alterano o si omettono deliberatamente dati nei documenti contabili di un’impresa. Questa pratica danneggia la trasparenza e l’integrità del mercato, influenzando negativamente investitori, azionisti e creditori. Comprendere il falso in bilancio, le sue implicazioni e le modalità di denuncia è fondamentale per tutti gli attori del sistema economico. Questo articolo esplora la fattispecie di reato e le tipologie in cui può articolarsi, le procedure di denuncia e le sanzioni, offrendo così un’analisi approfondita.

Falso in bilancio: cos’è?

Il falso in bilancio è un reato che si verifica quando vengono deliberatamente alterate o omesse informazioni nei documenti contabili di un’azienda al fine di trarre vantaggi ingiusti o di nascondere la reale situazione finanziaria dell’impresa. Questo può avvenire attraverso varie pratiche, come la manipolazione dei dati relativi ai ricavi, ai costi, alle attività o alle passività dell’azienda. Tale comportamento fraudolento compromette l’affidabilità delle informazioni finanziarie e può danneggiare gli investitori, gli azionisti, i creditori e altre parti interessate. È fondamentale per le autorità di regolamentazione e gli organi di controllo individuare e reprimere tempestivamente il falso in bilancio per preservare l’integrità e la trasparenza del mercato finanziario.

Falso in bilancio: normativa di riferimento

La normativa di riferimento per il falso in bilancio in Italia è principalmente contenuta nel Codice civile, con specifico riferimento agli articoli 2621 e ss.

In particolare, la Legge 27 maggio 2015, n. 69 ha apportato modifiche significative alla normativa esistente, reintroducendo il falso in bilancio come reato dopo che era stato depenalizzato nel 2002. 

La legge prevede due fattispecie, la prima fattispecie è regolata dall’art. 2621 c.c., rubricato “False comunicazioni sociali” e riguarda il falso in bilancio delle società non quotate in borsa, mentre la seconda fattispecie è regolata dall’art. 2622 c.c.False comunicazioni sociali delle società quotate”. Inoltre, la riforma del 2015 ha introdotto due norme che disciplinano l’ipotesi di lieve entità (art. 2621-bis) e la non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 2621-ter).

Falso in bilancio: tipologie

Il falso in bilancio è un reato istantaneo che si verifica quando vengono fornite informazioni false o fuorvianti all’interno dei documenti contabili aziendali. 

Può manifestarsi in diverse forme:

  • Oggettiva: coinvolge dati falsi o omessi nel bilancio, come ricavi maggiorati o costi nascosti.
  • Valutativa: riguarda la manipolazione delle valutazioni aziendali, come sovrastime o sottostime di attività o passività.
  • Qualitativa: si verifica quando le voci del bilancio sono presentate in modo fuorviante, nascondendo attività illegali o comportamenti impropri.

Falso in bilancio: peculiarità e procedibilità 

Innanzitutto bisogna premettere che il reato di falso in bilancio è un reato proprio, poiché può essere commesso solo e esclusivamente dagli amministratori d’azienda, dai dirigenti preposti al redigere i documenti contabili, dai direttori generali, dai sindaci, dai liquidatori o dai c.d. responsabili di fatto (coloro che si occupano di redigere i documenti senza una vera e propria formale investitura). 

È un reato a dolo specifico, vale a dire che ai fini della configurabilità del reato, il soggetto agente deve agire per un fine particolare, nel caso di specie al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto.

Rispetto alla procedibilità, il reato di falso in bilancio è procedibile d’ufficio, tuttavia nell’ipotesi di società che non possono fallire (ossia quelle che non superano i limiti indicati dall’art. 1, comma 2, della Legge fallimentare) se il destinatario delle comunicazioni sociali ritiene di aver subito il reato in questione può presentare querela agli organi competenti nel termine di 3 mesi dalla commissione del fatto da parte dei soggetti sopra indicati.

Falso in bilancio: sanzioni previste

Il reato di falso in bilancio è disciplinato dalle leggi italiane con diverse sanzioni, a seconda delle circostanze e delle modalità in cui viene commesso. In particolare, la Legge 69/2015 ha introdotto modifiche significative alle sanzioni previste per questo tipo di reato.

Per le società non quotate in borsa, il reato di “False comunicazioni sociali” è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. In caso di falso in bilancio di lieve entità per le società non quotate in borsa, l’art. 2621-bis c.c. ha previsto una pena da 6 mesi a 3 anni e stabilisce che nel definire la lieve entità del fatto si debba tenere in considerazione la dimensione e la natura dell’impresa, nonché degli effetti della condotta.

Per le società quotate in borsa, il reato di falso in bilancio è sanzionato con la reclusione da 3 a 8 anni.

Le sanzioni sono state ridefinite per garantire una maggiore efficacia nel contrasto ai fenomeni fraudolenti e per assicurare una tutela adeguata della trasparenza delle informazioni societarie, contribuendo a preservare l’integrità del sistema finanziario e a promuovere la fiducia degli investitori e del pubblico in generale.

Falso in bilancio: qual è il termine di prescrizione?

Il termine di prescrizione per il reato di falso in bilancio è stabilito dall’articolo 157 c.p., che prevede un periodo di 6 anni dalla consumazione del reato. Tuttavia, questo termine può essere esteso a 7 anni e 6 mesi in caso di interruzione del procedimento penale ex art. 160 c.p.. Una volta trascorso il periodo di prescrizione, gli amministratori e/o dirigenti coinvolti nel reato non sono più soggetti a procedimenti penali. In altre parole, il termine di prescrizione rappresenta il limite temporale entro cui è possibile intraprendere azioni legali per il reato di falso in bilancio, al di là del quale gli autori del reato non possono più essere perseguiti penalmente.

Conclusioni

In breve, il falso in bilancio è un grave reato che comporta la consapevole alterazione dei documenti contabili aziendali per ottenere vantaggi illeciti o nascondere la vera situazione finanziaria della società. La normativa italiana prevede sanzioni penali e civili per contrastare questo comportamento e preservare l’integrità del sistema finanziario. È fondamentale denunciare tempestivamente il falso in bilancio per assicurarsi una tutela adeguata e mantenere la trasparenza e la fiducia nel mercato finanziario. In questo contesto, è fondamentale l’apporto di professionisti esperti e specializzati che sono in grado di valutare attentamente le prove e le circostanze del caso, fornendo consulenza legale personalizzata e sviluppando strategie difensive efficaci.

Dott. Eliseo Verdiani