Recupero crediti: cos’è e come funziona

Nel mondo finanziario, il recupero crediti è fondamentale per mantenere la stabilità economica. In questa guida, esamineremo cos’è il recupero crediti, le sue caratteristiche e il suo funzionamento, sia nel contesto stragiudiziale che giudiziale. Discuteremo anche dei termini per il recupero del credito e dell’importanza di agire tempestivamente. Infine, illustreremo i vantaggi di affidarsi a uno studio legale specializzato in tale settore.

Cos’è il recupero crediti

Il recupero crediti è il procedimento attraverso il quale un creditore cerca di ottenere il pagamento di un debito insoluto da parte del debitore. Questo può includere l’invio di solleciti di pagamento, la negoziazione di piani di rimborso e, se necessario, l’avvio di azioni legali per garantire che il creditore riceva il pagamento del debito dovuto. In sostanza, il recupero crediti è un’attività importante per proteggere i diritti del creditore e mantenere l’integrità del sistema finanziario.

Le Caratteristiche del credito per essere recuperabile

Affinché un credito possa essere recuperabile, deve soddisfare alcune caratteristiche fondamentali:

  • Certezza: il credito deve essere chiaro e ben definito, in modo che il creditore possa dimostrare l’esistenza del suo diritto e l’ammontare della somma dovuta.
  • Liquidità: il credito deve essere determinato nell’ammontare o facilmente determinabile. In altre parole, il valore del debito deve essere quantificabile in modo chiaro e non soggetto a interpretazioni.
  • Esigibilità: il credito non deve essere soggetto a condizioni aggiuntive o pendenti. Il termine di pagamento deve essere scaduto o, se dipende da una condizione, questa deve essere stata soddisfatta.

Come funziona il recupero crediti

Il recupero crediti è un procedimento articolato che può comprendere diverse fasi e strategie, a seconda delle circostanze specifiche e della natura del debito. Ecco un’overview su come può evolvere:

  • Valutazione del debito: il procedimento inizia con la valutazione del debito insoluto. Il creditore verifica l’importo del debito, i dettagli del debitore e la storia dei pagamenti.
  • Contatto con il debitore: il creditore può tentare di contattare il debitore direttamente per concordare un piano di pagamento o risolvere la questione in modo amichevole. Questa fase può includere telefonate, email o lettere di sollecito.
  • Negoziazione: se il contatto diretto non porta a una risoluzione soddisfacente, il creditore può negoziare con il debitore per trovare un accordo di pagamento o un piano di rimborso che sia accettabile per entrambe le parti.
  • Recupero stragiudiziale: se i tentativi di risoluzione amichevole falliscono, il creditore può avviare azioni stragiudiziali per recuperare il debito. Queste azioni possono includere l’invio di diffide formali, solleciti di pagamento e richieste di pagamento.
  • Recupero giudiziale: se il debitore continua a non pagare nonostante i solleciti, il creditore può avviare azioni legali contro di lui, presentando un ricorso in tribunale per ottenere un titolo esecutivo che gli consenta di recuperare il debito.
  • Esecuzione del recupero: Se il creditore ottiene una sentenza o un decreto del tribunale a suo favore, può procedere con l’esecuzione forzata del recupero del debito. Questo può includere il pignoramento di beni del debitore o altre azioni legali per soddisfare il debito.

Nei prossimi paragrafi esploreremo più approfonditamente due importanti aspetti del recupero crediti: il recupero stragiudiziale e il recupero giudiziale.

Recupero stragiudiziale

Il recupero stragiudiziale è una modalità fondamentale nel processo di recupero crediti, poiché offre un’opportunità per risolvere la questione senza ricorrere direttamente ai tribunali. Durante questa fase, il creditore invia solleciti di pagamento e diffide formali al debitore, cercando di ottenere un pagamento volontario del debito. Se i solleciti iniziali non hanno successo, il creditore può procedere con una messa in mora formale, informando il debitore delle conseguenze del mancato pagamento. In alcuni casi, questa fase può anche consentire trattative più approfondite per concordare piani di pagamento o soluzioni alternative. In definitiva, il recupero stragiudiziale mira a risolvere la questione in modo rapido ed efficace, preservando le relazioni tra le parti coinvolte.

Recupero giudiziale

Il recupero giudiziale è il passaggio successivo dopo i tentativi stragiudiziali nel processo di recupero crediti. In questa fase, il creditore si rivolge al tribunale per ottenere un titolo esecutivo che gli consenta di recuperare il credito attraverso azioni coattive.

Il creditore  ricorre al tribunale al fine di ottenere un decreto ingiuntivo, che gli consente di procedere tramite esecuzione forzata del recupero del debito.

L’esecuzione forzata deve essere preceduta dalla notificazione del decreto ingiuntivo e del precetto, vale a dire un’intimidazione ad adempiere entro 10 giorni. Decorsi i 10 giorni senza che il debitore paghi, si potrà procedere con l’esecuzione forzata dei beni attraverso il pignoramento di beni mobili, immobili o presso terzi.

I termini per recuperare il credito

I termini per recuperare un credito dipendono dalla legge e possono variare a seconda del tipo di credito e delle circostanze specifiche. Tuttavia, esiste un limite temporale, chiamato “prescrizione“, entro il quale il creditore deve agire per far valere i propri diritti sul credito.

Di solito, il termine generale per il recupero di un credito è di 10 anni dalla data in cui il credito è sorto. Questo significa che il creditore ha 10 anni di tempo per richiedere il pagamento del debito. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questo termine generale.

Per determinati tipi di crediti, come quelli previdenziali o le somme dovute a titolo di affitto per la locazione di immobili, il termine può essere di 5 anni.

Per altri crediti, come quelli derivanti da sinistri stradali o da contratti di assicurazione, il termine può essere di 2 o addirittura 1 anno.

È importante notare che questi termini possono essere interrotti, ovvero iniziano nuovamente a decorrere, ogni volta che il creditore esercita il suo diritto, ad esempio inviando al debitore una diffida formale o avviando un’azione legale.

Quando conviene agire per recuperare il credito?

Agire per il recupero del credito conviene quando si rileva un’inesigibilità nel pagamento da parte del debitore. Questo può essere determinato dalla scadenza dei termini di pagamento concordati o dalla mancanza di risposta ai solleciti di pagamento. Inoltre, è importante agire tempestivamente quando si osservano segnali di invecchiamento del credito, poiché le probabilità di recupero diminuiscono nel tempo. I crediti insoluti rappresentano una sfida comune per le imprese, poiché possono influenzare negativamente la liquidità e la stabilità finanziaria. Pertanto, è consigliabile agire prontamente per il recupero del credito al fine di preservare la solidità finanziaria dell’azienda e evitare ulteriori difficoltà economiche.

L’importanza di avvalersi di uno studio legale in caso di recupero crediti

Avvalersi di uno studio legale specializzato nel recupero del credito facilita notevolmente il processo di recupero. Grazie alla competenza legale e all’esperienza nell’affrontare casi simili, gli avvocati sono in grado di adottare strategie mirate e di utilizzare gli strumenti legali più efficaci per garantire il recupero del credito in modo efficiente e conforme alla legge. Ciò significa che il creditore ha maggiori probabilità di ottenere il pagamento del credito in tempi più brevi e con minori complicazioni.

Avv. Francesca Scappini